L'Honduras non è un Paese democratico! E
lo affermiamo con forza anche in Italia. Sono trascorsi tre mesi dal
28
giugno,
quando il presidente honduregno José Manuel Zelaya Rosales venne
prelevato da casa sua da militari incappucciati e trasportato fuori dal
territorio nazionale.
La sua colpa: aver iniziato un
processo di riforme e di
dialogo con i movimenti sociali, che avrebbe portato i
cittadini honduregni a votare una consultazione popolare per convocare
una nuova assemblea costituente.
Un
attacco ai privilegi di una decina di famiglie, le più ricche e
conservatrici del Paese, che per questo hanno ideato e finanziato - con
il sostegno dell’esercito honduregno e il tacito benestare degli Usa-
il
colpo di Stato del 28 giugno scorso.
L'intero
Paese e tutta la regione centroamericana sono così ripiombati
negli
anni Settanta e Ottanta, negli anni bui di tensione propria dei regimi
dittatoriali che il mondo pensava ormai facessero parte del passato
dell'umanità.
Dal 12 al 14 ottobre sarà in Italia una
rappresentante del Fronte nazionale contro il colpo di Stato,
che riunisce tutti i cittadini honduregni democratici che dal primo
giorno del golpe resistono pacificamente (con scioperi, azioni di
disobbedienza civile) e manifestano per la democrazia, nonostante
questa resistenza per la pace e la libertà sia già
costata oltre una
decina di morti, centinaia di detenzioni illegali, una grande
quantità
di persone picchiate, torturate e stuprate.
Betty Matamoros sará in
Italia per incontrare i movimenti e le persone che sostengono la loro
giusta lotta per l’autodeterminazione e democrazia dal basso. Invitiamo
tutte e tutti a partecipare attivamente e a supportare le lotte dei
movimenti sociali honduregni.
Promuovono:
Ass. Italia-Nicaragua,
Collettivo Italia-Centro America,
CS Cantiere,
Selvas.org
Per informazioni, adesioni o proposte:
resistehonduras@gmail.com
http://resistehondurasita.blogspot.com/