Colpo
di Stato in Honduras...
UN RITORNO agli anni `70
per il democratico
OBAMA!
Nella giornata di Sabato un COLPO DI
STATO MILITARE ha
deposto il legittimo presidente dell´HONDURAS ZELAYA proprio alla
vigilia di elezioni municipali che
dovevano aprire la strada alla convocazione
di nuove elezioni per l´Assemblea Costituente da tenersi a Novembre.
Una modifica che non è piaciuta
alle forze militari e all´ oligarchia
Honduregna più conservatrice, come non è piaciuto che
l´ Honduras
abbia aderito alcuni mesi fa all´ALBA (Alleanza Bolivariana
per i popoli di Nuestra America)
scegliendo così definitivamente la strada dell´indipendenza,
dell´autodeterminazione senza alcun compromesso con i regimi delle multinazionali, con
l´imperialismo e i
suoi organismi internazionali. Il presidente dell´Honduras in Costarica e poi in Nicaragua, mentre i militari imponevano al
parlamento di Nominare il
suo successore, tale Roberto Micheletti
Coprifuoco, mandati di cattura e tentativi di arresti di
dirigenti sociali e sindacali
che in molti casi pur non appoggiando direttamente il presidente Zelaya, avevano però la piena
intenzione di modificare
radicalmente la Costituzione Honduregna
affermando pienamente l´ indipendenza
e affiancarsi al cammino di quei paesi come Bolivia, Ecuador, Venezuela, Cuba, Nicaragua e tanti altri
che anche se con
forme diverse stanno cercando una loro
soluzione e una loro autonoma via
allo sviluppo autodeterminato e a processi reali di democrazia partecipativa.
Un colpo di Stato del quale gli USA (
quelli del DEMOCRATICO
OBAMA) erano pienamente informati, al punto che tutto il loro personale aveva abbandonato il Paese, gestito
con l´appoggio dei
vertici ecclesiali CATTOLICI ED
EVANGELICI come denunciano molti documenti
prodotti dalle organizzazioni sociali e ovviamente di tutti i vertici militari del Paese.
Le organizzazioni sociali
dell´HONDURAS hanno
immediatamente proclamato lo stato di agitazione per CHIEDERE IL RITORNO del presidente ZELAYA, la fine dello STATO
D´ASSEDIO e il
rispetto dell´ordinamento
costituzionale.
Soprattutto stanno chiedendo a tutte le istituzioni latinoamericane e
internazionali di pronunciarsi contro
il COLPO STATO e hanno chiamato alla mobilitazione in tutto il mondo in solidarietà con il popolo
dell´Honduras.
Già oggi 29 GIUGNO in moltissime capitali latino-americane ed europee
e in molti paesi di altri
continenti si sono svolte manifestazioni di fronte alle ambasciate dell´Honduras per denunciare un
GOLPE MILITARE CHE CI RIPORTA
agli anni ´70/´80 quando gli Stati Uniti pensavano di
gestire il continente come
un Cortile di Casa, con il suo carico di terrore, sfruttamento, repressione.
Si susseguono appelli internazionali di movimenti sociali e organizzazioni di base di
lavoratori e di intellettuali
(tra i più importanti ad esempio quelli della Red De Las Redes En Defensa De La Humanidad e di Via Campesina
Internazionale, e Venezuela
Solidarity Campaign) in solidarieta´ con le organizzazioni e i movimenti sociali honduregni CHIAMIAMO ANCHE IN ITALIA A
ROMA LA MOBILITAZIONE CON UN SIT-IN PER
MARTEDI´ 30 GIUGNO A PARTIRE
DALLE ORE 18,00 - 18,30 DI
FRONTE ALL´AMBASCIATA DELL´HONDURAS
VIA GIANBATTISTA VICO 40 (Zona Metro
Flaminio),ROMA
Primi Firmatari
dell´appello :
Membri italiani de La Red de la Redes en
Defensa de la
Humanidad (NUESTRA AMERICA, RADIO
CITTA´ APERTA, CONTROPIANO,
LABORATORIO EUROPEO PER LA CRITICA
SOCIALE. NATURA AVVENTURA,) ;
COMITATO CARLOS FONSECA - ROMA,
CONFEDERAZIONE COBAS - ITALIA, RETE
DEI COMUNISTI, SPAZIO SOCIALE EX-51 ROMA
, COORDINAMENTO CITTADINO DI
LOTTA PER LA CASA, FEDERAZIONE NAZIONALE
RDB, ASSOCIAZIONE ITALIA
NICARAGUA "CIRCOLO LEONEL RUGAMA",
ASSOCIAZIONE LA VILLETTA; COMITATO
PALESTINA NEL CUORE; CENTRO
INFORMAZIONE, RICERCA E CULTURA,
INTERNAZIONALE (C.I.R.C.
INTERNAZIONALE); COORDINAMENTO GIOVANI IN
LOTTA, FORUM PALESTINA, CIRCOLO
COMUNISTA STEFANO CHIARINI
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