COPINH

1_z8vp0zf

Consejo Civico de Organizaciones Populares e Indigenas de Honduras

logo_COPINH

Il COPINH è un’organizzazione sociale e politica, senza scopo di lucro, indigenista e pluralista, solidaria e umana  della zona sud- occidentale dell’Honduras, con un’influenza a livello nazionale.

È un’istanza facilitante nel processo rivendicativo delle comunità indigene per il riconoscimento dei diritti politici, sociali, culturali ed economici. Lavora in prima linea per creare ed aumentare la coscienza sociopolitica delle comunità, lavorando allo stesso tempo per il miglioramento delle condizioni di vita di popoli e comunità indigene.

Il COPINH è uno spazio generatore di dibattito ed analisi constante della congiuntura regionale e nazionale, che promuove azioni di incidenza politica in maniera permanente.

L’obiettivo generale del COPINH consiste nell’essere un‘alternativa politica e sociale di carattere strategico, con vigenza permanente per la popolazione indigena ed altri settori sociali, per continuare a contribuire la costruzione di una società umana e dignitosa.

Lavora per sviluppare e favorire un processo di consolidazione e rafforzamento organizzativo ed istituzionale, assieme alla capacità propositiva e di lotta rivendicativa, per arrivare all’autosostenibilità, con etica e carattere indipendente.

Assumere un processo di democratizzazione regionale e comunitario, che a volta sua incide a livello nazionale.

Quadro strategico del COPINH

Il COPINH si propone 7 obiettivi strategici accordati nella III Assemblea Generale del 1997:

1. Consolidazione della struttura di conduzione politica e delle strategie del COPINH, per rispondere ed affrontare le esigenze politiche, sociali ed organizzative che emergono nelle comunità indigene affiliate all’organizzazione; per portare avanti un processo di lotta rivendicativa nella regione.

2. Facilitare attraverso le strutture del COPINH il rafforzamento organico delle comunità affinché queste possano definire in modo migliore le loro domande e i meccanismi per canalizzare i loro progetti con lo scopo di migliorare la loro qualità di vita a partire da una prospettiva integrale.

3. Proporre da una prospettiva indigena e popolare un progetto di sviluppo umano ed ecologicamente sostenibile per la regione; che invece di disperdere riesca ad unificare le risorse disponibili, governative e non governative.

4. Definire strategie di partecipazione politica, dalle e per le comunità, appropriandosi del marco giuridico nazionale ed internazionale per il pieno riconoscimento dei loro diritti.

5. Sviluppare la capacità di negoziazione, formulazione ed esecuzione delle comunità, per esigere le loro domande sociali, economiche e culturali davanti a programmi, compromessi e progetti del settore esterno, come lo stato o le Organizzazioni Nongovernative.

6. Fomentare la partecipazione cittadina per creare alternative rispetto alle organizzazioni dei partiti politici ed attitudini politiche tradizionali che manipolano, ingannano e tradiscono le aspirazioni del popolo.

7. Mantenere un’attitudine critica e propositiva del COPINH rivolta alla realtà nazionale, basandoci sulla nostra prospettiva indigena e popolare.

 

Alcuni Successi del COPINH

1 – Chiusura di 36 segherie industriali nelle regioni di Intibucá, Lempira e La Paz.

2 – Creazione dei municipi autonomi indigeni di San Fransisco de Opalaca e di San Marcos de Caiquín, nelle regioni di Intibucá e Lempira.

3 – Ratificazione del Convegno 169 della O.I.L (Organizzazione Internazionale del Lavoro) per parte dello stato honduregno a giugno del 1994

4 – Creazione del programma nazionale di formazione per le etnie autoctone del Honduras PRONEAH.

5 – Gestione per l’apertura delle strade d’accesso ai municipi di San Fransisco de Opalaca, regione di Intibuca e San Fransisco della regione di Lempira.

6 – Titolazione di terra per ca. 200 comunità indigene lenca di Honduras

7 – Sottoscrizione del Convegno di cogestione del rifugio di vita silvestre di Montaña Verde.

8 – Approvazione di piani municipali per il maneggio forestale nei municipi di Yamaranguila e Intibucá.

9 – Realizzazione di mobilitazioni continue con partecipazione di migliaia di persone per esigere mediante la pressione politica le domande politiche, economiche e sociali del popolo lenca.

10 – Capacità di denuncia delle violazioni di diritti umani inerenti alle comunità indigene del Honduras.

11 – Creazione di un programma di gestione popolare e indigena con focus sulla problematica di genere

12 – Partecipazione delle comunità lenca in spazi pubblici di politica municipale.

13 – Impedimento della costruzione della diga El Tigre nella frontiera Honduras – El Salvador.

14 – Il COPINH è membro di COMPA (Convergencia de Movimientos de los Pueblos de las Americas).

15 – Il COPINH, assieme ad altre organizzazioni riuscì a bloccare il Congresso Nacional nel suo intento di riformare la legge de Commissariato Nazionale dei Diritti Umani.

16 – Il COPINH gestisce progetti di sviluppo per le comunità affiliate, tra i quali scuole, centri di salute, strade e progetti di acquedotti.

17 – Il COPINH è parte di reti nazionali che lottano contro la corruzione nel paese e per la giustizia.

18 – Il COPINH ha contribuito al processo di ricostruzione del paese appoggiando le brigate mediche cubane e gestendo progetti di ricostruzione in zone colpite dal uragano Mitch.

19 – Il COPINH ha formulato e presentato una proposta di sviluppo con un’ottica indigena e pertinenza culturale e linguistica.

La storia del COPINH:

Il COPINH è stato fondato il 27 marzo del 1993 con l’obiettivo di costruire un referente unico per il movimento popolare di Intibucà , lottare insieme in difesa dell’ambiente, fare uno sforzo per il recupero della cultura Lenca e fare pressione per elevare le condizioni di vita della popolazione della nostra regione.

E’ importante ricordare che nel 1990 si firmò l’Accordo di Pace di San Salvador, ponendo fine ad un conflitto che involucrò l’Honduras, e soprattutto la nostra regione situata proprio alla frontiera con questo paese. Conclusosi il conflitto salvadoreño e trovandosi l’Honduras in una congiuntura eccezionale, cominciò un lento però continuo processo di demilitarizzazione della nostra zona che si tradusse in un incremento della partecipazione alla vita cittadina. Molto presto ci rendemmo conto che erano scomparsi i posti di blocco militari, che non erano più presenti una “quarta” o “quinta” frontiera nei dipartimanti limitrofi e che avevamo molte rivendicazioni da portare avanti. Era una epoca in cui arrivavano persone di differenti settori con proprie aspirazioni però le organizzazioni popolari erano quasi inesistenti.

Avevano aderenti, però non la capacità di azione. E’ per questo che fondammo Azione Culturale Ecologica di riscatto (ACER) , avevamo delle buone intenzioni però poca esperienza organizzativa e chiarezza di obiettivi; sorse come un seme che germinò soprattuttò nel dipartimento di Intibucà, dove si fonda il Comitato Civico di Organizzazioni Popolari (COPIN). L’obiettivo era unificare il movimento popolare, o meglio ciò che rimaneva del “movimento popolare”, per riscattare la cultura Lenca, la lotta per il possesso della terra, la difesa dell’ambiente e anche per lottare contro la secolare e inaccettabile discriminazione di cui siamo vittima. Una caratteristica del COPINH è che nacque nella lotta e si rafforzò nella lotta rivendicativa.

“Il 1 maggio del 1993, organizzammo una marcia dei lavoratori senza precedenti nella storia de La Esperanza . Protestavamo per gli alti costi del paniere basico, chiedevamo la difesa dei boschi e della cultura e la ristrutturazione delle strade e del sistema di distribuzione dell’acqua della città. In quell’occasione le nostre domande riflettevano la tendenza che dominava nel COPINH. Erano aspetti basicamente urbani, però scoprimmo che la gente che arrivò alla marcia proveniva in maggioranza dalle zone rurali. In questo stesso anno, il 1993, in luglio, organizzammo la Settimana della Sovranità, dove rivendicammo Lempira , però la questione indigena rimaneva subalterna, nonostante il messaggio indigena fosse presente nella nostra piattaforma. Dopo questa giornata in cui si evidenziò che i componenti del COPINH andavano da una parte e il soggetto sociale delle domande principali andava da un’altra, entrammo in un periodo critico. Stavamo patendo i dolori del parto della nostra identità.”

 

Tra il 1993 e il 1994 entra in crisi l’organizzazione, però si mantengono le giornate di riflessione sulla realtà locale, regionale e nazionale. Giusto quando era ormai chiaro che quello che veniva chiamato “movimento popolare” si dibatteva tra conflitti interni per il potere, sorsero altre esperienze. Nel settore nord di Yamaranguila le comunità Lenca richiedevano il titolo comunitario di possesso della terra, in un altro settore un paese intero si opponeva all’allora vicepresidente del paese (Juan de la Cruz Avelar Leiva) per evitare che si continuasse a distruggere le montagne e in altre comunità i contadini lenca mostravano sui propri volti oltre ai segni della sofferenza, quelli della povertà e della secolare discriminazione di cui erano stati vittima dall’arrivo dei colonizzatori europei. La parte sconosciuta dell’Honduras cominciava a scoprire il suo volto indigeno, volto di resistenza e di identità nazionale.

Il momento era eccezionale: volevamo arrivare alle comunità e le comunità volevano trovare spazi attraverso cui canalizzare le proprie domande. Tutto questo cambiò il cammino del COPINH, come un’istanza politica unificante, non più di organizzazioni popolari tradizionali ma di comunità. Le nostre manifestazioni divennero più belligeranti (occupammo il palazzo del Governo, protestammo di fronte al municipio di Yamaranguila) e in ogni occasione i contadini e le contadine di origine lenca scendevano dalle montagne e arrivavano dopo aver camminato ore e ore.

Con il primo “Pellegrinaggio per la Vita, la Libertà e la Giustizia” ottenemmo due risultati fondamentali: internamente definimmo qual è il soggetto sociale principale del lavoro del COPINH e esternamente ottenemmo il riconoscimento da parte delle autorità governative dei diritti dei popoli indigeni.
Il COPINH non era più la somma di dirigenti di organizzazioni differenti, ma di basi. Nuovi conflitti sorsero su questa prospettiva (problemi con organizzazioni contadine che mantenevano una forma di gelosia nei confronti delle “proprie” basi).

Dopo questo promo pellegrinaggio l’elemento popolare si rilancia nel COPINH, acquisisce, per esempio, senso territoriale e ancestrale (consigli indigeni), con proprie dinamiche di autonomia.

Nel 1995 il COPINH consolidò la propria tendenza ad essere un movimento sociale con chiara orientazione indigena: fomentando e canalizzando la propria partecipazione, le proprie richieste per migliorare le condizioni di vita, per stabilire un vincolo di solidarietà con altre etnie e per unire il regionale al nazionale.

Rafforzare il nuovo orientamento non fù facile; aprimmo un processo tanto ampio che la capacità istituzionale del COPINH può venire compromessa per far fronte a questa esigenza. Il processo nelle basi è forte , però la struttura ha le sue debolezze.

Senza dubbio, il COPINH è riuscito a superare i diversi ostacoli ed ha continuato ad essere il canale di lotta rivendicativa delle comunità. Raggiungendo importanti conquiste.