Donne e bambini continuano a essere vittime di una violenza incontrollabile in Honduras

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Da Marvin Parker | Difensori on-line

Nella sua relazione annuale, il 2013, la Commissione Inter-americana sui diritti umani (CIDH) considera che i “femminicidi” si incorniciano in “una situazione strutturale e un fenomeno sociale e culturale radicata nei costumi e mentalità e che queste situazioni sono basate su una cultura di violenza e di discriminazione basata sul genere”. Pertanto corrisponde alle singole Nazioni adottare misure per  prevenire, indagare e perseguire questi reati.

La Commissione afferma di aver ricevuto informazioni sul numero di morti delle donne. L’organismo emisferico ha riferito che secondo i documenti forniti dal Forum delle donne per la vita, dal 2005 al 2012, le morti violente di donne mantiene un trend crescente, che è aumentato da 175 morti a 606 morti delle donne nel 2012, che costituisce un incremento di 246,3 per cento…

In media, 51 donne mensilmente muoiono assassinate , una ogni 15 ore e trenta secondi. A questo proposito, nelle sue osservazioni sul progetto della presente relazione, lo stato ha sottolineato che secondo le statistiche sulla morte di donne a livello nazionale prodotto dall’ufficio del Ministerio Publico, nel 2008, il numero delle donne morte era 569, nel 2009 è stato 407, nel 2010 è stato 351, nel 2011 è stato 464 e nel 2012 di 315.

Nell’anno 2013, lo stato indica che le cifre fornite dal bollettino dell’Osservatorio della Violenza sarebbero pari a 323 donne, cifra che non può portare ad essere considerata < una tendenza crescente>.

Da notare che i dati forniti dallo stato non corrispondono con la relazione del 2013 fornita dall’Osservatorio della Violenza dell’Università Nazionale Autonoma di Honduras (UNAH),  la quale riporta a 636 il numero delle vittime.

Una fonte appartenente all’organo universitario dichiarò che “ovviamente la Polizia Nazionale ha una  percentuale di informazioni che solo ce l’hanno, ed il problema è che la Medicina Forense è solo in 3 dipartimenti con poca attrezzatura e 25 medici a livello nazionale; “in totale solo 28 persone per 128 comuni”. È stato annunciato che a breve termine verranno attivati più osservatori per la violenza in ogni centro regionale dove opera la UNAH.

Secondo gli esperti dell’Osservatorio della Violenza in Honduras si uccide per il solo fatto di essere donna, anche se la polizia afferma che questi omicidi avvengono  perché le donne sono coinvolte nel traffico di droga. L’altro motivo  per cui le donne vengono uccise,sempre secondo gli esperti dell’Osservatorio della Violenza,è per mandare un messaggio un messaggio ai propri compagni , i quali sì sono coinvolti col narcotraffico.

“In Honduras  c’è una società patriarcale profondamente radicata e bisogna cercare di sensibilizzare  in primo luogo le donne, e successivamente non non c’è alcuna fiducia nelle autorità dello stato, perché non c’è nessun tipo di investigazione riguardo gli omicidi”, dichiara una fonte che preferisce non dire il suo nome.

D’altra parte la Corte Interamericana dei diritti umani ha osservato che l’uccisione delle donne per motivi di genere, anche conosciuto come  femminicidio, si rispecchia in “una situazione strutturale di un fenomeno sociale e culturale radicato nei costumi e nella  mentalità, e che queste situazioni sono basate su una cultura di violenza e di discriminazione basata sul genere”. Pertanto corrisponde ai singoli Stati adottare misure per  prevenire, indagare e perseguire questi reati.

Un altro settore della popolazione che ha risentito in modo significativo per il  livello di violenza creatosi in Honduras sono i bambini. La Relatorice speciale delle Nazioni Unite sulla vendita di bambini visitò l’ Honduras dal 30 agosto al 7 settembre 2012 e ha notato che “violenza, insicurezza e disparità socioeconomiche contribuiscono fortemente alla vulnerabilità dei bambini a molteplici forme di sfruttamento economico o sessuale”. Inoltre ha commentato che “Il ritmo delle indagini giudiziarie e l’impunità di alcuni sfruttatori, non consentono di garantire una protezione rapida ed efficiente alle vittime e testimoni”.