Il CICA in solidarietà con il COPINH

Il Collettivo Italia Centro America (CICA) denuncia l’ennesimo attacco nei confronti del COPINH: il 30 giugno,  infatti, in ben due occasioni alcuni uomini a bordo di un auto (che è stata identificata, e segnalate alle autorità) hanno attaccato una delegazione del Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras, di cui facevano parte due membri del coordinamento dell’organizzazione e Bertha Zuniga Caceres, che è la coordinatrice generale dell’organizzazione, minacciandone i componenti con dei machete.

Bertha Zuniga è figlia di Berta Caceres, fondatrice e coordinatrice generale del COPINH, Goldman Prize 2015, assassinata nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 2016 nella sua casa di La Esperanza, Intibucá. Secondo la denuncia del COPINH, l’aggressione sarebbe legata ad alcuni progetti comunitari finanziati dall’agenzia governativa statunitense USAID, che -spiega Bertha Zuniga- “crea conflitti tra comunità che come dimostra questo episodio mettono a rischio la nostra sicurezza e quella di altre persone coinvolte”.

Nell’autunno del 2016 Bertha Zuniga è stata anche in Italia, per denunciare la sostanziale inazione delle autorità giudiziarie hondureñe incaricate di indagare l’omicidio della madre. La sua testimonianza è stata raccolta anche dal Comitato permanente sui diritti umani istituito nell’abito della Commissione esteri della Camera dei deputati.

Di fronte all’ennesimo episodio di violenza che coinvolge membri del COPINH, pur a fronte delle misure di protezione speciale nei confronti di tutta l’organizzazione emesse dalla Commissione interamericana per i diritti umani, il CICA chiede alle autorità italiane un impegno nella denuncia di quanto avvenuto di fronte a alle istituzioni comunitarie e internazionali impegnate nella tutela dei diritti umani, in particolare delle popolazioni e gruppi indigeni.

Al COPINH rinnoviamo con un forte abbraccio il nostro impegno di solidarietà, nel lavoro quotidiano a fianco della comunità lenca e alle organizzazioni contadine ed indigene del Paese, e nella ricerca di giustizia dopo l’omicidio dell’amica Berta Caceres.