Il COPINH denuncia tentativo di irruzione al Centro Utopia

Il COPINH denuncia che all’una di notte del 16 novembre persone sconosciute cercarono di entrare alla forza nel Centro Utopia del COPINH, dove stavano dormendo leader e membri del COPINH dopo essere ritornato dall’Incontro contro l’Extrattivismo in Tegucigalpa. Alcuni membri del COPINH si svegliarono ascoltando persone cercando di forzare una delle porte principali della Centro Utopia. Queste persone sconosciute cercarono di forzare la lastra e batterono fortemente le porte. Dopo, mentre qualcuno continuò a battere a quella porta, si ascoltò passi pesanti che camminarono verso la finestra di una delle stanze. Una persona muoveva le tavole di legno della finestra e batteva la finestra con forza, cercando di forzarla per aprirla. Successivamente si sentivano colpi forti all’altra porta principale, mentre qualcuno continuava a battere la prima porta principale.

utopia_copinh_big

Uno dei leader del COPINH chiamò al 911 per chiedere aiuto e aspettando in linea l’operatore del 911 informò alla polizia di La Esperanza. Gli dissero che la polizia stava per venire. Tuttavia, la polizia non arrivò mai, né durante il tentativo di entrata, né dopo.

Allo stesso tempo denunciamo la campagna di diffamazione sui media nazionali contro il COPINH da parte di persone legate alle imprese idroelettriche, nella quale ci si accusa che che stiamo mentendo e facendo ‘un dramma’ quando denunciamo atti di repressione. Questa campagna nefasta cita al portavoce della Segretaria di Sicurezza dicendo che gli spari verso Tomás Gómez non sono stati denunciati alla polizia. Perché dovremmo fidarci della polizia e dello stato dopo tanta persecuzione da parte dello stato, perfino da parte della polizia e l’esercito? Per esempio quando i militari seguirono Tomás Gómez fino allo stesso ufficio della polizia in La Esperanza? Quando ci rivolgiamo al 911 la polizia non viene, confabulando con coloro che minacciano o intentano far male ai membri del COPINH, perché dovremmo recarci alla stessa polizia per denunciare questi fatti? Quando la notte dell’assassinio di Berta Cáceres i membri del COPINH si recarono verso la casa di Berta subito dopo avere ricevuto la chiamata che era stata assassinata, perché i poliziotti che incontrarono nella zona dissero ai membri del COPINH che “lì non c’è niente”?

Inoltre denunciamo minacce di morte contro membri del COPINH a Rio Blanco. Quando membri della comunità di Rio Blanco stavano lavorando seminando mais, furono informati che per il giorno 24 é programmato ‘tagliare la testa’ a due membri di COPINH.

Chiediamo uno stop alla persecuzione del COPINH e rispetto per il popolo Lenca. Per le aggressioni ai membri e leader del COPINH responsabilizziamo allo stato del Honduras ed ai poteri economici che stanno cercando di  costruire dighe idroelettriche e di realizzare progetti extrattivisti in territorio Lenca.

Esigiamo allo stato che ci informi sullo stato delle nostre richieste, poiché finore sono stati ignorati i nostri richiami ed esigenze. Continuiamo ad esigere la cancellazione definitiva del Progetto Idroelettrica Agua Zarca sul fiume Gualcarque.

Con lo spirito di Berta seguiremo la nostra lotta in difesa del territorio Lenca, della vita, dei fiumi, boschi, ed aria. Non ci taceranno con pallottole né con fucili né con campagne di diffamazione. Berta non è morta ma si è moltiplicata.

Con la forza ancestrale di Berta, Lempira, Mota, Iselaca e Etempica si alzano le nostre voci piene di vita, giustizia, libertà, dignità e pace.

21 novembre 2016, città di La Esperanza.