La sporca guerra «a bassa intensità» contro gli zapatisti

da http://ilmanifesto.it/la-sporca-guerra-a-bassa-intensita-contro-gli-zapatisti/

Intervista. Annamaria Pontoglio del Comitato Maribel:

«Ezln e Giunte del Buon Governo sono uno schiaffomorale per il potere, che vuole stroncare la resistenza con il terrore»

Il subcomandante Marcos

Abbiamo chie­sto ad Anna­ma­ria, del Comi­tato Chia­pas Mari­bel di Ber­gamo (il nome in onore della Mag­giore Mari­bel dell’Ezln, sim­bolo della con­di­zione fem­mi­nile e della sua par­te­ci­pa­zione attiva alla lotta, alla vita poli­tica e sociale) — for­mato da un gruppo di per­sone che dal 1996 hanno deciso di occu­parsi del Chia­pas dall’Italia – il suo parere su quanto sta acca­dendo ormai da anni in Chia­pas e sul futuro del movi­mento zapa­ti­sta e del suo popolo.

Cosa signi­fi­cano oggi per il Mes­sico l’Ezln e le comu­nità zapatiste?

L’Ezln e le comu­nità zapa­ti­ste sono uno schiaffo morale per il potere poli­tico in Chia­pas e in Mes­sico. Dopo 20 anni, cin­que pre­si­denti della Repub­blica e otto gover­na­tori non hanno mini­ma­mente scal­fito la resi­stenza e l’autorevolezza dell’Ezln e delle sue comu­nità che, mal­grado siano trat­tati come «oggetti desti­na­tari di inte­resse pub­blico» (come san­ci­sce la legge truffa del 2001), nono­stante la vio­lenza estrema, la mili­ta­riz­za­zione dei ter­ri­tori di loro influenza, le aggres­sioni dei para­mi­li­tari con impu­nità garan­tita e una soste­nuta guerra di bassa inten­sità e logo­ra­mento, oggi con­ti­nuano a man­te­nere la loro auto­no­mia con i Muni­cipi Auto­nomi e si auto­go­ver­nano attra­verso le Giunte di Buon Governo, in con­trap­po­si­zione al mal­go­verno ufficiale.

Cos’è e cosa signi­fica «la guerra a bassa intensità»?

È una vera e pro­pria guerra che in maniera occulta, sub­dola, silen­ziosa, pro­voca morte e distru­zione come una guerra con­ven­zio­nale senza però il cla­more delle bombe e degli spari a cielo aperto. Il Chia­pas con­ti­nua ad essere un ter­ri­to­rio for­te­mente mili­ta­riz­zato con la pre­senza di oltre 60.000 sol­dati dell’Esercito fede­rale instal­lati con i loro accam­pa­menti mili­tari nelle zone indi­gene. Si sus­se­guono vio­lenze e sgom­beri for­zati di intere comu­nità, uomini, donne e bam­bini che si aggiun­gono alle decine di migliaia di «pro­fu­ghi interni». È una guerra sporca per stron­care con il ter­rore, gli omi­cidi e la fame, la resi­stenza delle comu­nità indi­gene e dell’Ezln) che dal 1994 rispetta il ces­sate il fuoco e non ha più fatto uso delle armi.

Chi sono i para­mi­li­tari e da chi sono finanziati?

I para­mi­li­tari sono il brac­cio armato dei grandi pro­prie­tari ter­rieri locali e delle lobby poli­ti­che e finan­zia­rie. Fanno il lavoro sporco che i mal­go­verni locali non pos­sono com­piere. È alla luce del sole il loro legame con i par­titi poli­tici locali, di tutti gli schie­ra­menti. Negli ultimi due anni si sono pre­po­ten­te­mente riat­ti­vati in Chia­pas dopo la scar­ce­ra­zione dei col­pe­voli mate­riali del mas­sa­cro di Acteal (il 22 dicem­bre 1997 a Acteal furono mas­sa­crati 45 indi­geni: 16 tra bam­bini e ado­le­scenti, 20 donne, alcune incinta, e 9 uomini, ndr) e quasi ogni giorno ormai si ha noti­zia di aggres­sioni e ves­sa­zioni da parte di ele­menti para­mi­li­tari con­tro le comu­nità zapa­ti­ste che vivono sulle terre recu­pe­rate ai lati­fon­di­sti nel 1994.

Quanto è suc­cesso il 2 mag­gio credi sia un segnale che por­terà ad un’escalation di vio­lenza e di repressione?

Le moda­lità dell’agguato, le prove della pre­me­di­ta­zione, la bru­ta­lità dell’assassinio del mae­stro zapa­ti­sta José Luis Solís López sono la dimo­stra­zione di que­sta esca­la­tion di vio­lenza che getta le basi per situa­zioni simili a Acteal. Gli zapa­ti­sti anche in que­sto dolo­roso fran­gente stanno dimo­strando, come sem­pre, la loro indi­scussa coe­renza, luci­dità e cor­ret­tezza. Da parte dei gruppi di potere locale e dai par­titi poli­tici ci si può aspet­tare di tutto. In que­sti 20 anni non hanno fatto altro che dimo­strare in ogni occa­sione la loro mala­fede e pericolosità.